Quand’è stata l’ultima volta che hai fatto una cosa per la prima volta?
A me ultimamente capita spesso; Venerdì, ad esempio, è stata la prima volta che mettevo piede al Dude Club di Milano.
Ne avevo sentito parlare tanto da tante persone diverse e tutti i pareri convergevano su un unico fondamento simile : il Dude è davvero un club con la C maiuscola.
Contatto chi di dovere per sapere se, com’ è mia consuetudine, posso portare con me la mia fidata macchina fotografica per immortalare la serata, ma la risposta è negativa in quanto la politica del Dude è quella di non permettere a nessuno l’utilizzo di macchine fotografiche o dispositivi simili; ci avrebbero quindi ospitati volentieri ma senza “cam”. Per essere in Italia è davvero una politica molto alternativa, quasi strana, ma onestamente la trovo una scelta affascinante.
“Tutto ciò che accade al Dude, rimane al Dude” e con questa frase che mi echeggia nella testa carico le valige in macchina insieme ai miei compari e ci mettiamo in marcia verso Milano. Arriviamo all’ingresso del club dove una grande scritta recita: I TELL YOU THE STORY OF YOUR LIFE.
In fila ci sono personaggi un bizzarri, simpatici e ci sembra di intravedere anche Francesco Leali (CW – CW/A). Entriamo, Redshape deve ancora iniziare, così facciamo un giro nel locale. Già il guardaroba con la sua luce blu e la moltitudine di foto in bianco e nero appese al muro è interessante. Una tenda da teatro a destra e una piccola porta nera a sinistra. Ci fiondiamo a sinistra ed entriamo nell’osservatorio astronomico, sala piccola ed intima, dove restiamo giusto il tempo di un vodka tonic, Ora è il momento dell’uomo mascherato. Entriamo nella sala principale e notiamo subito l’impianto Void: qualità. Redshape sbuca nel buio della consolle e subito affonda, con un colpo da maestro, il dancefloor che lo stava attendendo. I suoi suoni ipnotizzano tutti, almeno quanto ipnotizza il suo stravagante modo di contorcersi sulla consolle. Il suo live ci tiene incollati i piedi al dancefloor e lo sguardo fisso su di lui; solo la testa e le spalle seguono il ritmo incalzante dei suoi synth e dei suoi cambi ritmici. La performance, davvero incalzante, dura appena un’oretta, ed è la volta dei fratelli techno di Monaco: Zenker Brothers. Il cambio di genere è impossibile non notarlo, i bpm aumentano e le sonorità diventano più cupe e distorte. Suoni sordi e pieni per i due fratelli ma arriva per noi il momento della fuga, dobbiamo scappare verso Orio Al Serio dove un volo per Berlino ci aspetta, ma dove la Domenica al Berghain avremo modo di riascoltare per bene il duo. Asse Milano-Berlino, nel verso senso della parola.
Tirando le somme: il Dude è un club, un vero club dal sapore internazionale sia musicalmente che stilisticamente.
È uscito il flyer con la programmazione del mese di Marzo 2015 e speriamo di riuscire ad incastrare qualche altra trasferta polpettosa.
Solo per citare alcuni nomi: Pantha Du Prince, Mano Le Tough, Jackmaster, Prosumer, Marek Hemmann, Luke Slater.
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WORDS BY JANINE BILLY
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