“Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”.
Una Pasqua olandese decisamente fuori dagli schemi che ci ha fatto emozionare, ballare e sognare per due giorni no-stop.
Amsterdam e’ da sempre stata famosa per i suoi party, concerti e soprattutto festival, ma questa volta con il DGTL ha davvero superato se stessa. La scelta della location sul porto, facilmente raggiungibile tramite traghetto o bus dalla stazione, e’ stata decisamente una scelta vincente soprattutto per noi stranieri non troppo pratici della città.
Per i warriors instancabili era possibile alloggiare nel camping del DGTL , ubicato a mezzo chilometro dalla festa. Una volta arrivati al campo abbiamo trovato una situazione tanto singolare quanto accogliente: nei bungalow erano presenti due letti a castello, un tavolino e una sedia; docce e bagni ovviamente in comune.
È bastato poco per ambientarci alla situazione e fare subito amicizia con decine e decine di ragazzi provenienti da tutti i paesi d’Europa riuniti ad Amsterdam per un’unica passione. Posato gli zaini , una doccia veloce, ricaricato il braccialetto elettronico di tokens e via diretti al nostro primo giorno di Festival carichi più che mai.
Superiamo a passo veloce la colossale entrata multicolore con la scritta “DGTL” e ci troviamo catapultati in un mondo al quanto assurdo: capannoni, cantieri, gru, serre, stanze degli specchi, robot giganti sputa fuoco, ring con ballerine vestite di lustrini, insomma un vero e proprio “paese dei balocchi”.
L’emozione saliva sempre di più e il cuore batteva forte, scorro veloce la scaletta della line up, difficile scegliere tra tanti djs di talento che suonano alla stessa ora, optiamo quindi per aprire le danze con il britannico Daley Padley aka Hot Since 82; dopo aver fatto il pieno di elettronica siamo passati alle note dolci ma nello stesso tempo martellanti degli Adriatique nella sala Analog, illuminati da laser blu e verdi. Balliamo senza sosta fino all’arrivo di Mano Le Tough, che con un’apertura da pelle d’oca ha incuriosito e coinvolto gran parte del pubblico, tanto che la sala si è sovrappopolata in poco tempo ed abbiamo deciso di abbandonarla. La giornata stava per finire cosi decidemmo di chiuderla in bellezza in compagnia del nostro buon amico Jamie Jones e di Maceo Plex.
Per i viveur della notte scansionando il braccialetto, una volta finite le 11 ore ininterrotte di musica, si poteva prendere parte all’after nella sala Analog del festival dove avrebbero suonato djs a sorpresa, quella notte sullo stage salirono Art Department facendo scatenare il pubblico fino al mattino.
Giorno 5 Aprile, ore 12.00, colazione/pranzo e via che torniamo in pista. Un po’ più pratici del giorno precedente, gia tristi al pensiero del ritorno dell’indomani.
Come entrée assaporiamo Dj Koze, prima volta per me ed e’ subito amore. E’ già metà pomeriggio e tutti attendono impazienti il big: Dixon. Mi alterno saltellando qua e la tra Dixon e la sala Stereo dove Move D e Tom Trago stanno lanciando bombe a mano d’amore puro. Ricrodiamo anche John Talabot che ci ha ammaliato con il suo stile e suoni ricercatissimi ed unici fino ad arrivare alla grande chiusura di Âme.
A parer mio però la creme de la creme è arrivata come un fulmine a ciel sereno all’ultimo after nella sala Analog del weekend olandese, dove tra lo stupore generale della gente hanno preso parte: Talabot, con un dj set da vero maestro e lo straordinario label manager di Life and Death: Jobs Jobse.
Purtroppo, come sempre, le cose belle sono destinate a finire troppo presto. Una battaglia di note musicali che per due giorni mi ha colpita ripetutamente come Cupido, senza farmi male, ma solo facendomi innamorare ad ogni battito.

WORDS BY GEMMA DEGLI ESPOSITI
PICS BY DGTL STAFF