15 APRILE 2017. E’ arrivato finalmente l’appuntamento che attendevo da tutto l’anno!
Uno dei miei festival preferiti, il panorama digitale olandese targato DGTL.
Dopo aver lasciato il cuore nell’ultima edizione a Barcellona è la volta della capitale olandese ad aprire le porte a questo evento internazionale.
Salita sull’aereo la mia mente già fantastica su quello che mi aspetterà nella città dei tulipani.
Ho alte aspettative per questo festival che ricopre ormai le scena elettronica underground più seguita del momento.
Prima di partire, la digital crew mi invia per email la mappatura e le varie indicazioni per il festival: la NSDM è l’ex cantiere navale dove si svolgerà il party, al suo interno ben 6 stage, una line up da far invidia agli amanti della musica, con un backround musicale focalizzato su vari generi a partire dall’House fino ad arrivare alla techno di Detroit, e un’organizzazione pronta a soddisfare qualsiasi esigenza.
ROAD TO DGTL FESTIVAL.
1° GIORNO
Atterro al Schiphol Airport in mattinata con il mio compagno d’avventura, trascinando il nostro trolly e la nostra voglia di fare festa verso l’hotel che ci ospiterà.
Indossiamo vestiti pesanti,scarpe comode e cappellino in testa per andare incontro al vento gelido della capitale.
Inizia così l’avventura verso la parte nord di Amsterdam, ci dirigiamo verso la stazione centrale dove ad aspettarci ci sarà il battello per la NDSM WHARf di Amsterdam, il clima di festa inizia già a sentirsi nell’aria.
Alla fermata ci sono tanti giovani con zainetto in spalla e birra alla mano che aspettano come noi la navetta che ci porterà dall’altra parte della città.
Dentro il battello inizia un sottofondo musicale techno che comincia a stimolare la voglia di ballare dei passeggeri, quasi tutti diretti al festival.
Sorridenti e impazienti di approdare in terra ferma ci godiamo la vista sul mare del nord e il primo sfondo melodico che le nostre orecchie hanno il piacere di ascoltare.
Finalmente il battello è arrivato e insieme alla massa ci dirigiamo a pochissimi passi verso il DGTL, che ci aspetta con una grande segnaletica l’ingresso dell’evento.
Già da questo capiamo quanto gli olandesi siano un passo avanti a livello di progettazione di eventi di questa portata.
Pass al polso e via che si parte con il primo ROUND.
C’è solo l’imbarazzo della scelta per il palco su cui dirigersi.
Il primo stage che cattura la nostra attenzione è il FREQUENCY, per me in assoluto la struttura più bella del centro culturale della NDSM.
Enorme capannone con parquet in legno e tetto in vetro dal quale potevi godere la vista di un cielo azzurro e dal qual scendevano varie piante carnivore.
Curato nei minimi dettagli, la consolle era circondata da un imponente impianto audio FUNKTION ONE, uno dei sistemi più potenti e di qualità dal quale le frequenze non possono che stregarti.
In questo stage troviamo ad accoglierci Jennifer Cardini b2b Axel Boman, i suoni tribali e house del duo andavano perfettamente in sintonia con le ultime ore pomeridiane quando ancora il sole scaldava la pista da ballo.
Decidiamo di spostarci per esplorare la digital town, usciti dal Frequency passiamo a un altro più vicino: L’AMP stage, gestito dall’etichetta discografica londinese “MOSAIC”: molto classico rispetto agli altri, è quello che ci ha meno colpito e che abbiamo meno frequentato ma che vantava la presenza di artisti come Redshape, Paranoid London e Maceo Plex.
Fuori dallo stage iniziamo già a notare i comfort e i servizi del festival olandese, ormai noti tra gli eventi di questa portata.
Difatti i sanitari sono in abbondanza e con un servizio di pulizia a disposizione (dettaglio non scontato e poco visibile nei soliti party).
Il nostro sguardo cade poi sulla DGTL DOWNTOWN, il cuore della NSDM, un labirinto di tubi con indicate le varie dancefloor, caratteristica principale del festival digitale!
Di fianco troviamo questa piccola cupola, una volta entrati capiamo che si trattava dello stage più piccolo curato da Resident Advisor, il GAIN BY RA.
Era caratterizzato da una consolle centrale con uno stretto contatto tra deejei e pubblico, simile a una vera boiler room! Vari artisti si sono alternati, da Maceo Plex a A Made up Sound, a Voiski a Matrixxman.
Seguendo le indicazioni ci avviamo verso il FILTER, stage più piccolo ma pieno di energia e vitalità, i blinders frontali e il suono house disco di Jeremy Underground ci permette di goderci il dj set in piena armonia insieme ad un pubblico estasiato dal ritmo dei dischi dell’artista.
Presi dalla fame ci avviciniamo alla zona food e anche qui la scelta è davvero varia, dalla pizza italiana, all’hamburger, dalla crepe al gelato, lo staff del dgtl è davvero impeccabile anche sotto questo punto di vista.
Dopo l’abbondante pasto arriviamo davanti a questa gigante struttura in metallo che ti permetteva di andare dall’altra parte della zona dove erano situati gli altri stage.
Giungendo al tramonto questa imponente scala iniziò ad illuminarsi a intermittenza creando un vero e proprio spettacolo scenografico, per noi molto emozionante!
Arriviamo così nella seconda fascia della NSDM dove ci inoltriamo nella sala del GENERATOR: maestoso e immenso, l’ampia pista era illuminata da un impianto di luci parallele a soffitto che dava la sensazione di essere in un club metropolitano più che a un festival!
Il sistema di illuminazione e i corpi che si muovevano alternati sotto le note del live di STEPHAN BODZIN ci ha completamente incantati.
Il live del dj-producer tedesco ormai pilastro della techno europea con il suo live cupo e profondo, caratteristico dei suoi set ci ha coinvolto tantissimo.
E’ un artista a cui non piace etichettarsi ma noi possiamo sicuramente confermare l’altissima qualità del suo mixing, uno dei dj set che ricorderò senza dubbio di questa quinta edizione del dgtl olandese.
e’ il momento dell’ultima tappa del tour: il MODULAR stage, anch’esso di enormi dimensioni paragonabile al Generator e con un impianto d’illuminazione all’avanguardia.
L’immenso capannone era caratterizzato da cubi colorati e luminosi che riprendevano il tema del festival e la folla era in visibilio all’arrivo in consolle di Jamie Jones.
La dance floor era davvero impraticabile, costringendoci così a uscire poco dopo.
Facciamo un salto al frequency dove troviamo sul palco il dj francese Sébastien Devaud in arte AGORIA, che ci coinvolge con il suo set elettronico, un coagulo di techno morbida e ritmiche centellinate ad HOC.
Decidiamo di tornare al Filter sapendo che in chiusura ad aspettarci c’era il duo Leon Vynehall b2b Ryan Elliot, a nostro avviso il miglior seating della giornata.
I due alternavano dischi techno a dischi deep house creando una scena melodica underground da scatenare i piedi ballerini dei partecipanti.
Le basse linee guidate da una techno e house impeccabile di Ryan Elliot andavano perfettamente a braccetto con la disco suadente di Vynehall.
Il mood giusto per chiudere in bellezza il Filter e concludere soddisfatti il nostro primo giorno di festival!
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