POLARIS FESTIVAL: A MAGICAL PLACE IN VERBIER
DAY #0 – WARM UP
Verbier è un piccolo paese di montagna a 1500 metri d’altitudine. Le casette di legno e i pini sono già addobbati per il Natale, e sulle strade ha già attaccato un sottile strato di neve. Non siamo sicuri di trovarci nel posto giusto: uno sguardo alla line up, uno sguardo alla mappa, uno sguardo ai dintorni. Seguiamo il navigatore e ci portiamo alla stazione dello skilift dove, sempre più increduli, varchiamo la soglia di una casina di legno e ritiriamo i nostri pass. Davanti ai nostri occhi le Chalet D’Adrien, una baita con terrazzo dove un incredibile Gerd Janson con occhiali da sole sta suonando per un pubblico che si scatena in mezzo alla neve. Sono le due del pomeriggio, splende il sole, la temperatura è di meno 5. Siamo decisamente nel posto giusto.
Giovedì 7 dicembre è il giorno: il POLARIS FESTIVAL ha finalmente inizio, e al suo day zero sfodera già delle cartucce non indifferenti. Terminato il preparty allo chalet d’Adrien, ci spostiamo a Le Rouge, un locale in legno arroccato sulla pendenza della montagna: al piano superiore mansardato, ci accoglie un sorprendente groove in sapore di disco by Mandrax, seguito dai pezzi old school di Alan Braxe. L’atmosfera è frizzante, clubbers in maglione di lana grossa e scarpe dopo sci saltano e si scatenano, tutto promette bene per questa prima giornata.
Ci spostiamo alle 21 presso i due locali Le Farinet e L’Etoile, due mini clubs che per l’occasione ospitano Lalou, uno spumeggiante Gerd Janson, Oscar Conwat, Ajele e Bill Brewster.
Siamo davvero stupiti e quasi increduli: ci lasciamo trasportare in questo angolo di mondo dove per tre giorni siamo invitati a lasciare la routine quotidiana ed immergerci totalmente nella musica in un contesto davvero magico.
Che la prima giornata di POLARIS abbia inizio.
EN:
Verbier is a small mountain village at 1500 meters above sea level. The wooden houses and pines are already decorated for Christmas, and on the streets there is already a small layer of snow. We are not sure to find ourselves in the right place: a look at the line up, a look at the map, a look at the surroundings. The navigator takes us to the ski lift station where, more and more incredulous, we cross the threshold of a small wooden house and pick up our passes. In front of us the Chalet D’Adrien, a cabin with a terrace where an incredible Gerd Janson with sunglasses is playing for a mob that dance in the snow. It’s two o’clock pm, the sun is shining, the temperature is minus 5 degrees. We are definitely in the right place.
Thursday, December 7th is the day: the POLARIS FESTIVAL has finally begun, and at its # Day0 already shows off some tasty things. After the preparty at the Chalet d’ Adrien, we move to Le Rouge, a wooden room perched on the slope of the mountain: on the upstairs attic, welcomes us the surprising groovy-disco sound by Mandrax, followed by by the old school pieces of Alan Braxe . The atmosphere is sparkling, clubbers in thick woolen sweater and shoes after ski jump and go wild…all promises well for this first day.
At 9pm we move to Le Farinet and L’Etoile, two mini clubs that tonight hosts Lalou, a sparkling Gerd Janson, Oscar Conwat, Ajele and Bill Brewster.
We are really amazed and almost incredulous: we let ourselves be transported to this corner of the world where for three days we are invited to leave the daily routine and immerge ourselves totally in the music in a truly magical context.
That the first day of POLARIS begins.
day zero
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