Parte lo Sherwood Festival ed è subito ressa sotto il palco di Willie Peyote e la sua Sabauda Orchestra Precaria
Un live coinvolgente dove il rap si fonde con note funky, elettroniche e rock. È lo stile eclettico di Willie Peyote che partendo a bomba con L’outfit giusto e citando gli Stardust con The Music Sounds Better With You, passando per Paolo Conte e Kendrick Lamar – Bitch don’t kill my vibe! – scalda una platea di giovanissimi e carichissimi che intonano a memoria tutti i suoi pezzi, anche quelli dei primi album.
Finito l’opening act del rapper padovano Orli, un po’ ci abbiamo sperato di vederlo arrivare con l’abito elegante verde acqua, indossato sul palco del I Maggio per il tributo agli Skiantos dove ha intonato Largo all’avanguardia facendoci un po’ stringere il cuore. Ma, dopotutto, Willie – Guglielmo Bruno – Peyote ci piace perché si mostra come è, un artista autentico. Spontaneo anche nello stile, nel suo pantalone nero, t-shirt e camicia di jeans che non lasciano spazio alle etichette – neanche di chi ha tentato di definirlo “indie-rapper”.
E, a proposito di stile, pare che per lui sia funzionale soprattutto a evitare spiacevoli fraintendimenti, perché – ci ha tenuto a specificare prima di intonare Portapalazzo: «ho tagliato i capelli per non somigliare più al ministro delle infrastrutture del nuovo governo giallo-verde». Ci sono tanti, continui, riferimenti alla società e alla politica nei pezzi di Willie Peyote e nei messaggi che tra un brano e l’altro fa passare al suo pubblico, anche attraverso citazioni che abbiamo particolarmente apprezzato, come quelle pochissime note rubate ai Rage Against the Machine suonate per introdurre Turismi, dedicata al buon Gigi Di Maio.
«ricordatevi che ogni giorno potete scegliere il tipo di schiavo che non volete essere»
Ma non solo critica sociale e denuncia politica, in questa prima serata di Sherwood Festival c’è spazio anche per il romanticismo e gli accendini appicciati per aria con Willie Pooh e Ottima scusa. Love is in the air anche grazie a una collaborazione che più local non si può: con Le chiavi in borsa sale sul palco Dutch Nazari che qui a Padova è proprio a casa sua.
Su una tanto appassionata che bella giornata si chiude il live (ma segue poi un’uscita con gli ultimi tre pezzi con un Frank Sativa alle tastiere e vocal in gran spolvero a caricare la folla – come se ce ne fosse bisogno) e un ultimo messaggio al pubblico che ci piace fare anche un po’ nostro: «ricordatevi che ogni giorno potete scegliere il tipo di schiavo che non volete essere». Ma ricordatevi anche che lo Sherwood Festival è appena iniziato e riserverà molte altre sorprese live che Polpettamag non mancherà di raccontarvi con tante foto e review.
Ecco i prossimi appuntamenti da non perdere:
14 GIUGNO THE ZEN CIRCUS + UNIVERSAL SEX ARENA
15 GIUGNO TERRONI UNITI featuring ‘O ZULÙ (99 POSSE)
16 GIUGNO HOLI – IL FESTIVAL DEI COLORI SAMUEL HERON, ERNIA & more
20 GIUGNO NOYZ NARCOS (SNACKulture prod.) + YANG ATTITUDE
22 GIUGNO – COEZ
23 GIUGNO ALTAVOZ DE DIA ELLEN ALLIEN & DERRICK MAY
28 GIUGNO ALICE IN CHAINS
29 GIUGNO CAPAREZZA PRISONER 709 TOUR
30 GIUGNO PUNKREAS + THE ATOM TANKS
03 LUGLIO ALBOROSIE + BOMCHILOM & MR. ROBINSON
04 LUGLIO LO STATO SOCIALE UNA VITA IN VACANZA TOUR
06 LUGLIO GEMITAIZ + DRIMER, ARES ADAMI & more
07 LUGLIO SHANTEL LIVE SHOW + AJDE ZORA
Review: Elena Bertelli
Pics: Richard Giori
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