Che Jacques Greene abbia un’esperienza orami decennale nell’elettronica e dintorni(il seminale The look EP è del 2010) lo si capisce da questo EP, Fever Focus, rilasciato LuckyMe.
Il produttore canadese è uno che di dancefloor ne ha calcati ed è tra coloro che fine anni ’00ha aiutato l’elettronica UK garage a uscire dalla claustrofobia dei producer da cameretta e a invadere lo stardom (vedi: Disclosure), attraverso una miscela letale di vocals trasognati, beat intricati, atmosfere sognanti, sonorità dark, acid house diventata improvvisamente roba per cuori infranti.
E a dimostrazione di saper riconoscere il contesto, Greene retrocede rispetto al long playing Feel Infinite (2017) per ritornare a un formato più congeniale: Fever Focus ha la chiave nel titolo, un denso concentrato, sia per il numero (sei) di tracce, sia per la loro durata. Il punto di forza dell’EP è appunto riuscire a far tendere alla forma pop la cultura club (per capirci, raramente una dj edit scende sopra i sei minuti). É tutto rapido, diretto, au point.
L’apice è Convex Mirror, giro di boa dell’EP che nei primi due minuti riesce a catturarti e travolgerti, a trascinarti nel più oscuro e fumoso dei dancefloor.
Greene qui non inventa nulla, non ne ha bisogno, il suo contributo al genere l’ha già dato, ma tale è la sua bravura nel rifinire e arricchire,da rendere Fever Focus una mezz’ora preziosa.
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