Quando musica, parole e persone diventano una cosa sola. Il live dei Baustelle per acieloaperto
Quarto appuntamento per il nostro festival romagnolo perferito che si svolge come sempre alla Rocca Malatestiana di Cesena. Dà il via alle danze Crista, cantautrice romagnola dal sound energico e graffiante. Lei, la sua chitarra e un pubblico rilassato sul prato, pronto ad attendere il tramonto a suon di canzoni pop-rock a tratti pungenti e fuori dagli schemi. Parole, musica e pensieri di una donna libera senza peli sulla lingua che coinvolgono, emozionano e si ribellano ai soliti cliché.
La luna è ormai alta in cielo e l’atmosfera si fa sempre più elettrica, è arrivato il momento tanto atteso: i Baustelle salgono sul palco. Dopo una pausa di ben 5 anni il trio toscano torna a fare musica insieme con l’album “Elvis”. I biglietti in sold out già dopo poche ore dall’annuncio del concerto ci avevano anticipato che sarebbe stato uno spettacolo.
Una scenografia magica e suggestiva, strettamente legata allo stile della band: siamo stati catapultati negli anni Settanta. Un set di luci che ricorda i cabaret dell’epoca che combinavano musica, spettacolo e teatro, corredato da un sipario rosso sullo sfondo che lascia poco spazio all’immaginazione.
(continua sotto)
Parte il primo pezzo “Andiamo ai rave”, una critica a tutti gli effetti verso la ricerca del divertimento ad ogni costo senza mai fermarsi a guardare più a fondo, dentro sè stessi. Una contestazione verso il costo eccessivo di spettacoli che dovrebbero invogliare la partecipazione dei giovani invece che sabotarla.
“Andiamo ai rave
Mostri solitari ci obblighiamo a concerti
Party sulla spiaggia dove bere e scopare
Per non guardare a fondo mai
Dentro di noi”
Il secondo pezzo è “Betabloccanti Cimiteriali Blues”, testo scritto da Bianconi e Rachele Bastreghi, un sound orecchiabile e divertente senza troppe pretese. Lo stesso Bianconi lo definisce “un blues di lamentazione”, quasi una presa di distanza da chi è troppo idealista o montato.
Con il terzo pezzo “La guerra è finita” il pubblico si esalta e inizia a cantare a squarciagola. Una canzone toccante, intima, che si spinge oltre su argomenti delicati come la depressione e il suicidio ma alleggerita da un contorno pop. Un pezzo sempre attuale e che, come ogni brano dei Baustelle, non si limita a raccontare ma incita ad una riflessione.
Proseguono con “La nostra vita” un pezzo che parla di amore, un amore maturo che resiste, nonostante tutto. Dopo i primi 4 pezzi un momento introspettivo che possiamo condensare ad una frase apparentemente semplice del frontman, ma che racchiude una grande verità, difficile da non condividere: “..quello che ho capito io, alla fine, è che le canzoni parlano della nostra vita. ”
Prosegue con questo ritmo instancabile e audace il concerto dei Baustelle nella cornice di questa location suggestiva, con altri brani che portano sul palco storie, persone e argomenti importanti con una sensibilità poetica disarmante. Un gruppo rock italiano alternativo con uno spessore artistico e comunicativo raro, che negli anni forse non sarà riuscito ad ottenere il consenso generale che avrebbero meritato ma di cui, in fondo, forse apprezziamo anche questo.
I Baustelle chiudono questa emozionante serata con “Charlie fa surf”. Il pubblico si trasforma in un coro di voci cariche di emozioni che all’unisono seguono le parole di questa intramontabile colonna sonora di vita, racchiudendo ricordi legati a tempi ormai passati ma che, in qualche modo, restano sempre dentro di noi.
Prossimo appuntamento: 30/07/2023 con Fat Freddy’s Drop
presso Parco fluviale Santa Sofia (FC)
Testo di Sara Ferrarini
Foto di Elsa Santamato
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