Solaris Festival: 3 giorni di musica in uno scenario mozzafiato

lacostiera
Tempo di lettura: 2' min
9 July 2024
Festival, Review 4 U
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A Verbier, incastonato tra le maestose montagne della Svizzera Francese, prende vita ogni anno il Solaris festival, la versione estiva di Polaris.

Tre giorni di musica avvolti da uno scenario mozzafiato.

Noi giungiamo il secondo giorno, in ritardo: abbiamo perso l’indimenticabile set di Kerri Chandler che ha fatto vibrare i cuori il giorno precedente.

Ogni edizione cambia location, ma Verbier rimane la città ospitante. Il 2024 ci accoglie su una piattaforma appositamente allestita sulla terrazza dello Chalet d’Adrien. Polaris, solitamente associato a palchi imponenti e spazi infiniti, si presenta in versione Solaris come un party esclusivo dall’atmosfera amichevole e familiare. Gli ambienti raccolti regalano un’atmosfera unica.

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Ci uniamo alla festa mentre Julya Karma fa vibrare la pista con una selezione di organic house e tocchi di melodic progressive. I volti luminosi e sorridenti si moltiplicano fin da subito.

Segue Jimi Jules, caricando l’atmosfera con ritmi di cassa e bassline. Le nuvole oscurano completamente il sole, annunciando l’inizio del set di Dixon. Un viaggio musicale originale che spazia dalla deep house alla techno, con momenti di tensione sapientemente dosati. Il clou arriva con un B2B a sei mani tra Dixon, Jimi e Julya. Il secondo giorno si conclude in bellezza, tra sorrisi e vibrazioni positive.

La domenica inizia presto, con un sole splendente e un’aria frizzante. Flo Real ci delizia con una selezione di dischi soulful, classic house e disco, facendoci sentire come in un salotto cool degli anni ’70.

E poi arriva Moodymann, dando il via al viaggio musicale più eccentrico della nostra vita. Alternando tracce anni ’70 a techno berlinese, sorprende con pezzi house e bombe come “Wide Open” di Len Faki.  Quando si unisce a Carl Craig in un emozionante B2B, le casse fanno tremare chiunque si trovi vicino al palco.

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È il giorno della Detroit Love, un’avventura musicale sempre imprevedibile. Bisogna prepararsi a un viaggio simile alle montagne russe, ma quelle emozionanti.

Intorno a noi, solo volti felici. Persino le guardie del corpo si lasciano trasportare dal ritmo. Un’atmosfera così coinvolgente è rara da trovare.

In seguito alla straordinaria performance della coppia di artisti, fa la sua timida comparsa Seth Troxler, che si rivela tutto fuorché timido quando inizia il suo set. Groove e linearità caratterizzano la sua selezione. Forse siamo coccolati, ma Seth è come quel vino che non conosci e scegli alla cieca. Gli artisti della Detroit Love ci insegnano proprio questo: stupire sempre, non dare mai nulla per scontato.

I tre giorni di festival si concludono con un magnifico set di Laolu. Il palco gremito di persone e Seth Troxler che incorona il dj di origini nigeriane come The King. Un set deep-tech, tech-house, allegro e originale. Non poteva finire in modo migliore.

Torniamo in Italia con la certezza di partecipare anche alla versione invernale di questo straordinario festival a novembre.

 

Ph. e parole di Costantino Bedin 

 

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