Erlend Øye, La Comitiva e l’arte di scaldare gli animi

elena-bertelli
Tempo di lettura: 2' min
3 November 2024
News, Review 4 U
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Durante il loro tour nei teatri d’Europa e America Latina, Erlend Øye & La Comitiva, sono passati per Ferrara, per dipingere l’autunno di colori pastello.

La Sicilia fa bene al fondatore dei Kings of Convenience, che da oltre 10 anni vive a Siracusa e, insieme a Stefano Ortisi, Luigi Orofino e Marco Castello, con cui suona dal 2018, ha pubblicato un disco che scalda e concilia gli animi, dal titolo La Comitiva.

L’opening act è affidata a Her Skin, timida e delicata, si scusa per il tenore depresso delle sue canzoni, raccogliendo sorrisi e applausi di incoraggiamento, dopotutto, non c’è niente di male a piangere ai compleanni.

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L’atmosfera estiva, costiera, anzi dovremmo dire isolana, è immediatamente restituita nella dimensione del secondo live: Erlend Øye e i compagni (qui in una formazione inedita con Luigi Scialdone in temporanea sostituzione di Stefano Ortisi) sono maestri nel creare un ambiente intimo e spensierato, di scambio costante con il pubblico, chiamato a partecipare ai controcanti di Upside Down, ad avvicinarsi al palco per festeggiare insieme il Matrimonio di Ruggero o ad ascoltare aneddoti e piccoli doni che durante tutto il concerto vengono elargiti con generosità.

La prima sorpresa è l’arrivo di Romain, Maaike e Kobi, formazione dei Win Winds, ad aggiungere i fiati e le percussioni all’insieme su alcuni brani.

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Poi, tra un brano di repertorio del gruppo e l’altro, arrivano altri regali: si dà spazio ai singoli musicisti, che vengono presentati da Erlend Øye insieme ai loro progetti solisti e ci regalano un loro pezzo: Orofino e la sua Amsterdam (prodotta da Marco Castello e remixata da Dj Tennis) e poi Marco Castello con la sua Beddu.

L’ultimissima sorpresa è stata quella più inattesa: dopo l’uscita, un encore che non dimenticheremo: la formazione torna al completo per riunirsi in uno spazio microscopico, tutti con il proprio strumento stretti stretti attorno a un unico microfono, con il pubblico vicinissimo al palco, a formare un cerchio molto intimo.

Così per gli ultimi tre brani, finché sulle note di Valdivia, La Comitiva, seguita dal pubblico, ha raggiunto l’esterno del teatro, per terminare il brano sulla piazza, tra un pubblico in estasi e passanti curiosi.

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In Sintesi (che poi è il nome della mini rassegna di Ferrara Sotto Le Stelle che si concludeva con questo concerto) è stato magico ed è bello ritrovare questa magia nella semplicità, in un mondo di musica dal vivo che ormai ci ha drogati di effetti speciali, grandi numeri, fuochi d’artificio. Grazie a Erlend Øye & La Comitiva, che ci ricorda di come si possa incantare con delicatezza, gentilezza e modestia.

Ph. Riccardo Giori, parole Elena Bertelli

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